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Ho ricevuto una brutta lettera

È stata una giornata normale, con il solito tran tran quotidiano.
La sera, tornato a casa, ho trovato sulla scrivania una lettera. L’ho aperta e l’ho letta.
Le notizie hanno dato fuoco alla miccia.
La bomba è esplosa con violenza dentro di me, facendo strage e ribaltando tutto: cuore e stomaco!
Adesso sono a terra, sfinito, incapace di muovermi.

Era molto tardi quando, finalmente, ho deciso di andare al letto per riposare.
In casa, per la strada, nella città, tutto riposava… Nessun rumore!
Ma in questo profondo silenzio c’è un gran chiasso.
La mia testa è in totale agitazione.
Idee fosche si urtano e precipitano senza ordine.
Vanno e vengono come macchine sulla tangenziale all’uscita dal lavoro.
Tutto diventa rumore di clacson, intasamento di idee, frasi iniziate e non finite.
Continuo ad esaurirmi a ripassare le scene di un film sulla paura del futuro.

I ritmi della trottola dell’angoscia mi fanno girare e rigirare nel mio letto, impedendomi ogni riposo.
Più volte ho deciso di chiudere la porta a questo baccano.
Ma lui torna con l’irruenza della rabbia e dell’indignazione. Spalanca ogni cosa!
Ci ho riprovato, concentrandomi sulla mia respirazione.
Invano perché l’affanno s’infiltra, insidioso e subdolo, per minare ogni sforzo.

Signore, non vedi che affondo nell’agitazione? Da dove mi verrà l’aiuto?
“Destatosi, Gesù sgridò il vento e disse al mare: ‘Taci e calmati!’
Il vento cessò e vi fu una grande bonaccia”. (Marco 5, 39)
Allora uno a uno i rumori sono taciuti e progressivamente nel silenzio della notte è nato il silenzio dentro di me.
Impercettibilmente ho sentito la tua presenza, Signore.
Sei lì al mio fianco, come una mamma seduta sul letto, accanto al figlio sofferente.

“Buona notte!” dissi.
E mi sono addormentato nelle tue braccia ricordandomi delle tue parole:
“Cercate prima il regno di Dio e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non affannatevi per il domani, perché il domani avrà la già le sue inquietudini.
A ciascun giorno basta la sua pena”. (Matteo 6, 34)

Padre Etienne

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