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Signore, mi hai scelto sentinella dei miei ragazzi

Sono le tre della mattina.
Mi hanno svegliato nel bel mezzo del mio sonno.
Ho la testa tutta addormentata e gli occhi che mi pizzicano!
E’ il mio turno di veglia davanti al bivacco.
Tocca a me vigilare la mia Comunità che dorme pesantemente per la troppa stanchezza di ieri.
L’aria è fresca, il silenzio totale, il cielo nitido, le stelle come diamanti.
Metto della legna sul fuoco e prendo la mia pila per leggere la tua parola, Signore:
“Va metti una sentinella che annunzia quanto vede. Al posto di osservazione, io sto sempre tutto il giorno. Nel mio osservatorio, sto in piedi tuta la notte” (Isaia 21, 6…8).

Mai come questa notte, ho intuito l’urgenza di essere sentinella.
Per i miei ragazzi, sto di continuo sulle ‘mura’ del mio Gruppo.
Loro non cessano di guardarmi, scrutarmi, criticarmi, stuzzicarmi, copiarmi, imitarmi.
Signore, perché hai messo la mia vita così in evidenza?
Quante volte vorrei scappare dal mio posto di osservazione per non essere più sentinella, ma una normale persona senza troppa responsabilità!
Ma non posso perché sei tu che mi hai chiamato a vigilare su di loro.

Che fatica e che responsabilità!
Guai a me se deludo questi occhi limpidi che aspettano una risposta, forse mai trovata a casa loro!
Guai a me se la mia vita fosse sdoppiata tra Servizio e interessi personali.
Farei agire la virtù dell’esempio in senso inverso.
I miei ragazzi non si sbaglierebbero a lungo.
La loro delusione sarebbe tale da creare gravi disagi.
Più si è potenti a fare il bene, più lo si è anche a fare il male!
Che razza di sentinella sarei?

I miei occhi si riposano a guardare la fiamma che danza.
Nella quiete notturna, la mia mente viaggia senza impedimenti.
La tua Parola si è ficcata nel mio cuore come una freccia per stimolare il mio Servizio.
Si, devo essere sentinella per questi ragazzi, lavorando sulla qualità del metodo scout, perché mi è stato affidato come un eccellente strumento educativo, un trampolino che aiuta il ragazzo a crescere, facendo le proprie scelte.
Avverto però, la tentazione di annacquare l’originalità dello scoutismo per adattarlo alle proposte seducenti di un mondo facile e ricco!
Certe volte, quando sono stanco vorrei prendere la scorciatoia della mediocrità, compromettendo il sapore del metodo scout.
Il mio Servizio rischierebbe allora di essere senza energia e privo di forza contro le mille attrazioni moderne che intrappolano i ragazzi!
Le attività diventerebbero noiose, occasioni per fare solo confusione e scoraggiare i ragazzi, pronti a molare tutto.
Che razza di sentinella sarei?

Pian piano, l’allegra fiamma si è abbassata per nascondersi nelle brace del fuoco.
Saranno le cinque della mattina?
All’orizzonte si intravede i primi bagliori dell’alba.
Tutta la notte ho vigilato i miei ragazzi, sono stato la loro sentinella.
Adesso è ora di ripartire, ma non sento altro che stanchezza e debolezza.
Signore, non abbandonarmi, dammi forza per essere fedele al mio servizio.
Non sei tu, la Sentinella delle sentinelle?
“Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo Custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno, il Custode d’Israele”. (Salmo 120).

Padre Etienne

 

 

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